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Il PNRR e la trasformazione digitale delle imprese

Il PNRR e la trasformazione digitale delle imprese

Nel luglio 2021 il Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato definitivamente approvato: si tratta di un programma per stabilire come e dove spendere i fondi del Next Generation Eu, che prevede un ingente investimento di denaro nell’economia italiana. Una parte di questa spesa riguarda proprio il processo di digitalizzazione delle imprese e la pubblica amministrazione digitale. Ma cosa comporta il Pnrr in sintesi?

Il PNRR e la trasformazione digitale delle imprese e della PA.

Pnrr: significato

Pnrr è l’acronimo che indica il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza: ma che cos’è e com’è nato?

A seguito del danno economico e sociale provocato dal Covid-19, l’Unione europea ha stanziato un programma di investimento da 800 miliardi di euro, chiamato Next Generation Eu. Questo programma ha l’obiettivo di rilanciare l’economia degli stati membri dell’unione e si focalizza su quattro macro-temi:

  • transizione digitale;
  • transizione ecologica;
  • stabilità economica;
  • uguaglianza.

Per ottenere i fondi stanziati per l’Italia dal programma Netx generation Eu, il nostro Paese ha dovuto presentare un piano, che è appunto il Pnrr, in cui viene spiegato come e dove i soldi verranno investiti. All’interno del Pnrr l’Italia ha suddiviso il programma in sei differenti step, chiamati “Missioni” e la digitalizzazione fa parte proprio della Missione 1.

Questo processo interesserà sia la pubblica amministrazione che le piccole e medie imprese, motivo per il quale è stato redatto un Codice di amministrazione digitale che mette insieme in modo organizzato tutte le norme che riguardano la transizione informatica sia pubblica che privata.

Digitalizzazione della pubblica amministrazione

Per arrivare a un livello accettabile di transizione digitale per prima cosa gli investimenti andranno a intervenire sulla diffusione della Banda Ultralarga per permettere la connessione veloce in tutta Italia, in seguito saranno stanziati incentivi per agevolare la transizione nelle aziende private. Ma uno dei punti focali di questa missione è quello che riguarda la pubblica amministrazione digitale: si tratta di interventi massicci che riguardano:

  • la migrazione dei dati su cloud
  • l’incremento dei servizi per i cittadini fruibili in modalità digitale
  • il rafforzamento delle infrastrutture digitali
  • la riforma dei processi di acquisto
  • il miglioramento della cybersecurity
  • la diffusione delle competenze digitali al 70% della popolazione.

Un piano ambizioso per cui le procedure, i ruoli e i servizi erogati dovranno essere riformati per permettere di fornire un servizio migliore e più rapido ai cittadini.

digitalizzazione

Digitalizzazione piccole medie imprese

L’Italia ha deciso di destinare al processo di digitalizzazione circa 13 miliardi di euro, che serviranno a implementare infrastrutture come la Banda Ultralarga, che sarà così in grado di garantire entro il 2030 una connettività di un gigabit al secondo in tutto il Paese e la copertura 5G a tutte le aree popolate.

Una parte della somma stanziata servirà poi ad accelerare il processo di digitalizzazione delle imprese private, che nel nostro Paese stentano ancora a completare un passaggio ormai indispensabile: soprattuto con la diffusione del Covid-19 le modalità di vendita online si sono rafforzate e moltiplicate. Per questo motivo gli interventi sulla banda larga sono indispensabili, così come il rafforzamento della sicurezza informatica.

Sempre per agevolare la transizione digitale delle PMI, è stato redatto il piano di Transizione 4.0, all’interno del quale sono stanziate delle misure di sostegno alle aziende che vogliano modernizzare la propria struttura tecnologica. In particolare le aziende potranno usufruire di crediti fiscali per gli investimenti che riguardano:

  • spese per l’integrazione digitale e l’implementazione dei modelli organizzativi in ottica digitale;
  • acquisto di attrezzatura tecnologica e software;
  • consulenza digitale;
  • spese per la formazione del personale;
  • spese per l’internazionalizzazione;
  • spese per l’incremento della sostenibilità ambientale.

In questo modo il Next Generation Eu e il Pnrr dovrebbero garantire l’indispensabile transizione digitale di PA e PMI nel nostro Paese.

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